Nel corso del 2022 sono state oltre 192.000 le aste avvenute in Italia (186mila quelle censite), per un valore totale dell’offerta minima di partenza pari a poco più di 31 miliardi di euro. Questo quanto emerge dall’Osservatorio di “Cherry Brick”, l’innovativo servizio che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta (eseguendo in automatico delle ricerche immobiliari e selezionando le banche dati più pertinenti in modo da geolocalizzare la tipologia di immobile e la stima del valore di mercato), sviluppato da “Cherry srl”, startup fintech che fornisce soluzione tecnologiche al mondo del credito.
I lotti oggetto di tentativi d’asta a tutto il 2022 fanno riferimento per la gran parte (57%) a immobili di tipo residenziale, seguiti da quelli di ambito commerciale (19%) ed industriale (3%). A livello regionale la Lombardia risulta essere il territorio in cui si è tenuto il maggior numero di aste. Seguono la Sicilia ed il Lazio, mentre a fondo classifica si trova la Valle d’Aosta. Il 71% delle aste si è svolto tra Nord Ovest, Sud e Centro Italia, seguono le Isole ed il Nord Est.
Tra le città, Roma è la prima in Italia nella relativa graduatoria, con numeri quasi tre volte superiori a quelli di Napoli e quasi tre volte e mezzo a quelli di Catania; mentre tra le province alla Città Metropolitana di Roma seguono Milano, Catania e Perugia. I Tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste sono invece quelli di Roma, Milano, Catania e Bergamo
In merito alla base d’asta media delle vendite svoltesi nel 2022 questa ammonta a 162.000 euro. Nel dettaglio, il valore medio di base d’asta degli immobili industriali si è attestato a 639.000 mila euro, in lieve rialzo nel terzo quadrimestre dopo una contrazione nel secondo. Per quanto poi concerne la base d’asta media degli immobili residenziali il valore si assesta a 133.000 euro, mentre gli immobili commerciali si stabilizzano a circa 178.000 euro.
Tra le regioni il Lazio risulta essere quella nella quale sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta è stato più alto su scala nazionale, seguono il Trentino-Alto Adige, la Toscana ed il Veneto, mentre agli ultimi due posti figurano il Piemonte e la Calabria.
Infine, riguardo alla modalità delle aste, nel 2022 si nota un trend costante di crescita per la modalità asincrona telematica, così come si registra un lieve calo in quelle in presenza “presso il venditore”.
«Nel momento storico decisamente complesso in cui viviamo, strumenti come “Cherry Brick” possono supportare gli investitori in scelte difficili – sottolinea Luca Bonacina, Co-Founder e Head of Technology di Cherry srl – La crisi energetica, ad esempio, ha reso ulteriormente interessanti quei terreni e fabbricati adatti alla costruzione di impianti fotovoltaici e il settore NPE, anche tramite le aste, può essere un’ottima fonte di “approvvigionamento” di tali superfici. In tal senso, i dati offerti dall’osservatorio di “Cherry Brick” sono certamente un valido mezzo di scouting proattivo».
***
Cherry Brick (acronimo di Bright RealEstate Investment Credit KnowHow) è un tool che nasce dall’universo tecnologico di Cherry, startup fintech che supporta gli operatori del mercato del credito attraverso soluzioni di intelligenza artificiale, in grado di analizzare in pochi secondi portafogli di crediti deteriorati e raccordare tutte le informazioni utili a valorizzarne al meglio le posizioni. Cherry Brick, in particolare, offre una soluzione high tech “a misura di investitore” che consente di rendere veloce, affidabile e automatizzato il recupero di informazioni di valore, necessarie a una due diligence pre-asta o a una valutazione di investimento. Lo strumento, che si rivolge a investitori nei mercati Real Estate e NPL, ma anche a operatori del settore immobiliare, consente di monitorare gli immobili all’asta di maggior interesse secondo specifici parametri indicati dallo stesso investitore.