T.W.I.N:La transizione energetica vista dalle imprese, tra limiti e opportunità

14/07/2022

Imprese alla sfida della transizione energetica, tra le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e le criticità rappresentate, dal punto di vista dei privati, dalla eccessiva burocrazia che grava sui processi del sistema pubblico. Se ne è parlato oggi nel webinar “Clima e decarbonizzazione: quotate alla sfida della transizione energetica”, organizzato da T.W.I.N – The World Is Now con la partecipazione di Nicola Turra e Tomaso Valdinoci, rispettivamente amministratore delegato di ABP Nocivelli e Chief Product Officer di SIT S.p.A., che hanno portato la testimonianza delle loro aziende in materia di transizione energetica. «Due aziende accomunate dal fatto di essere entrambe quotate in Borsa Italiana – ha esordito la giornalista Celestina Dominelli, moderatrice del dibattito – e che denotano una ridotta differenza di età, l’una (SIT) nata nel 1953, l’altra (ABP Nocivelli) nel 1963. Ciò che accomuna, evidentemente, queste due realtà è stata la capacità negli anni di modificare la propria rotta e di adattarla alle nuove opportunità, come quella della transizione energetica, intraprendendo con successo la strada del cambiamento».

ABP Nocivelli, società con base a Brescia quotata su Euronext Growth Italia, è specializzata nella realizzazione di impianti tecnologici e nei servizi di facility management per la Pubblica Amministrazione, cui fornisce soluzioni di efficientamento energetico in particolare per strutture sanitarie e ospedaliere. «A partire dagli anni Novanta ci siamo specializzati nell’esecuzione di interventi in Partenariato Pubblico Privato – spiega l’AD Nicola Turra – Una formula che consente alla PA di intervenire sul proprio patrimonio edilizio con tempi ridotti, rispetto a quelli previsti dalle tradizionali tipologie di appalto, costi certi e rischi in capo al privato: proponiamo all’Amministrazione un progetto di efficientamento energetico, ad esempio, di un ospedale e ne assumiamo in seguito la gestione manutentiva ed energetica, realizzando i nostri margini proprio dal risparmio sui consumi. Il rincaro dell’energia, che in questi mesi ha fatto lievitare fino a tre volte i costi per la PA, ha dato un’accelerazione agli investimenti in progetti di efficientamento energetico, i cui tempi di ritorno si sono ridotti del 50% rispetto al passato. Senza dimenticare che, grazie ai fondi del PNRR, queste progettualità possono essere cofinanziate fino al 49% dal partner pubblico, che oggi fa riferimento a realtà come la nostra proprio per intercettare queste risorse e metterle a terra nelle scadenze richieste dai bandi europei».

SIT S.p.A., multinazionale con sede a Padova quotata sul segmento Euronext Milan di Borsa Italiana, è una società specializzata nella creazione di soluzioni intelligenti per il controllo delle condizioni ambientali e per la misurazione dei consumi di gas e acqua. «Agiamo sulla decarbonizzazione da un lato ideando valvole e sistemi di sicurezza che misurano e ottimizzano i consumi – afferma Tomaso Valdinoci – dall’altro, adeguando questa componentistica all’introduzione dell’idrogeno per il riscaldamento. Una soluzione già adottata in Inghilterra, dove abbiamo contribuito alla realizzazione dei primi impianti di riscaldamento domestico a idrogeno, usato sia in miscela col metano, sia in purezza: SIT, in particolare, ha prodotto il primo contatore al mondo per caldaia 100% idrogeno ed è partner dei grandi produttori per questa innovativa tipologia di impianti che abbattono totalmente le emissioni di Co2».

L’innovazione espressa dalle imprese nella direzione della transizione energetica è ostacolata tuttavia, ad avviso di entrambi gli ospiti, da un impianto burocratico che tuttora rallenta i processi verso il conseguimento degli obiettivi di produzione di energia rinnovabile, adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture ed efficientamento energetico, incentivati dallo stesso PNRR.

«Non solo – aggiunge Valdinoci – Oggi su alcune strategie europee, come il REPowerEU per la ricerca di fonti di approvvigionamento energetico alternative al gas russo, vi sono opportunità nel breve periodo, ma forti criticità nel lungo, legate, ad esempio, alla discriminazione del gas a scapito dell’elettrificazione, per la quale i limiti tecnici delle attuali infrastrutture sono evidenti. Stesso discorso per l’acqua, altra risorsa al centro del dibattito attuale, per la quale la dispersione causata dalla sola rete distributiva è pari al 40%: uno spreco enorme, favorito anche dal basso costo dell’acqua (in Italia fino al 30% in meno degli altri paesi europei), sul quale ad oggi non esiste alcuna forma di iniziativa o incentivo volti all’efficientamento e alla digitalizzazione delle infrastrutture».