T.W.I.N:T.W.I.N si specializza nella comunicazione ESG: “Necessario shift dalle Investor a Stakeholder Relations”

Mara di Giorgio, Founder di T.W.I.N

31/05/2021

Crescono gli investimenti in aziende coinvolte in percorsi ESG, ma come comunicare in maniera efficace il proprio impegno verso la sostenibilità? T.W.I.N, studio di comunicazione finanziaria e di Investor Relations con sedi a Treviso, Milano e Roma, ha intrapreso un percorso di specializzazione dei propri servizi, finalizzato a supportare le imprese clienti con strumenti e capacità certificate utili a strutturare strategie e progetti di comunicazione ESG in grado di valorizzare l’impegno delle aziende nei confronti non solo della comunità finanziaria, ma della più ampia platea degli stakeholders. Già partner di IPO Community, la selezione di specialisti del mercato di capitali creata da Borsa Italiana, T.W.I.N in questo modo si é messa in gioco nella consapevolezza che la comunicazione oggi utilizza approcci, modalità, strumenti, canali e linguaggi freschi e veloci, ma nello stesso tempo differenzianti solo se precisi e appropriati alle tematiche trattate.

Secondo recenti studi, attualmente soltanto il 49% delle società quotate nei listini di Borsa Italiana rendiconta la sostenibilità. Nel mercato AIM, in particolare, 79 su 149 aziende quotate non rendiconta alcuna informativa ESG al mercato e più della metà di queste non comunica alcun impegno nei confronti della sostenibilità. Questo nonostante nel primo trimestre 2021, secondo l’ultimo rapporto Morningstar sui fondi sostenibili, il 51% dei flussi verso i fondi comuni di investimento e gli ETF (Exchange Traded Fund) europei si sia riversato nelle strategie attente ai fattori ESG per un valore di 120 miliardi di euro, il 18% in più rispetto a fine 2020.

«Le informazioni relative alla sostenibilità sono passate da essere marginali a svolgere un ruolo centrale nelle analisi di investimento per tutte le asset class – spiega Mara Di Giorgio, founder di T.W.I.N – Comunicare la sostenibilità è un processo complesso e richiede uno shift culturale che deve partire da chi guida l’azienda e rende possibile uno spostamento del baricentro delle azioni focalizzate sui soli azionisti a quelle dirette agli stakeholder secondo una matrice di materialità. Non basta raccontare di essere sostenibili, rischiando di entrare nel vortice del greenwashing, bisogna intraprendere un percorso di dialogo con tutta la comunità rispetto alla quale l’azienda è chiamata a misurare e rendicontare il proprio impegno in materia di obiettivi ESG. Un’impresa sostenibile investe nel benessere dei collaboratori, crede nell’innovazione di processo e di prodotto, dedica grande attenzione al cliente, attua un serio controllo della filiera, opera in modo corretto con fornitori e partner commerciali, rafforza il rapporto con la comunità, collabora con gli enti e le associazioni non profit del territorio. Alla comunicazione la responsabilità di creare un progetto completo e pervasivo».